Home » Uncategorized » Gli “Urtisti” fuori dalla Bolkestein ?

Gli “Urtisti” fuori dalla Bolkestein ?

Sentenza

Questa è la Sentenza del Consiglio di Stato che sta infiammando i gruppi e le chat specifiche di alcune categorie del commercio ambulante romano. Ed in particolare quelle che sono gestite e condotte da appartenenti alla categoria dei cosiddetti ricordari o Urtisti. Successivamente all’emendamento P2-477 infatti, che in Regione Lazio con la nuova Legge di Bilancio, ha riconosciuto la storicità della categoria, proprio sulla base di questa sentenza, c’è qualcuno che con leggerezza (e a nostro avviso pericolosamente) sta parlando di “esclusione degli Urtisti romani dalla Direttiva Bolkestein”. Parliamo di leggerezza, perchè è sufficiente leggere la sentenza della sezione Quinta del Consiglio di Stato  n. 5157/2018 del 05 luglio 2018 (pubblicata sul sito della Giustizia Amministrativa lo scorso 03/09/2018), per verificare che si riferisce a fattispecie molto differenti, e precisamente a locali commerciali concessi nel Comune di Milano a società di ristorazione privata, all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II, per altro oggetto di contenzioso e vari appelli, per una parzialità a favore di altri concessionari ai quali era stata tacitamente rinnovato l’uso del locale e pericolo perchè qualche ambulante sprovveduto e in buona fede, potrebbe non curarsi più della evoluzione normativa della Direttiva Bolkestein, perchè convinto di non esserne più riguardato per gli effetti e gli eventuali adempimenti (domande, bandi, documenti e altro). Oggi addirittura un nostro amico di vecchia data e molto conosciuto all’interno della categoria, voleva partire da subito con le affittanze perchè “fuori dalla Bolkestein”, esponendosi al rischio di perdere le sue concessioni in caso di ulteriori e repentini cambi di legislazione. Ripetiamo, che ogni passo, anche piccolo, ci porterà tutti fuori da questo incubo che grava da otto anni sulla categoria del commercio su area pubblica, e a maggior ragione lo faranno i riconoscimenti e le certificazioni di “storicità” e “qualità”, ma fare corse in avanti senza adeguata copertura normativa e legale, e solo per “strilli” o pubblicità personale (quando non di supporto a partiti o uomini politici), conduce solo i lavoratori e le loro famiglie alla confusione più totale e ad una ulteriore divisione dell’intero comparto, già troppo ridimensionato e danneggiato negli ultimi tempi.

Lascia un commento