Tempi moderni

Si lamenta sui social dell’aggressione degli hater (odiatori seriali), per la rovinosa caduta del fidanzato in un dirupo dell’altopiano di Asiago.
Si tratta della vicentina Sara Bragante, la ragazza di Andrea Mazzetto, il 30enne morto per recuperarle il telefono.
“Inondata di insulti, mi danno dell’assassina” – “Mi augurano di fare la fine di Andrea. Ho bloccato i miei profili, ma gli hater continuano”, ha aggiunto la 27enne.
Entrambi stavano scattando delle istantanee da un luogo panoramico della Val d’Astico.
La loro ultima foto insieme, postata da Brigante su Instagram, li ritrae in un selfie proprio sul luogo dell’incidente.
Un giramento di testa della ragazza e
Andrea che le ha subito afferrato la mano, lasciando cadere il telefonino che è finito di sotto, tra i cespugli.
“Mi ha urlato : ‘Lì c’è tutto il mio lavoro: le fatture, i documenti dell’azienda. Devo recuperarlo. E ha iniziato a scendere. (…) L’ho sentito dire che aveva un piede incastrato. E appena è riuscito a liberarsi, la roccia si è sgretolata ed è scivolato. In realtà è stato un volo di pochi metri ma, finendo sullo spiazzo ai piedi della roccia, è subito rotolato in avanti, verso il baratro. L’ho sentito gridare. Ed è sparito. Dicono si sia cacciato in quella situazione per non perdere i selfie, ma è una bugia !”.
Oggi si è saputo per altro che il cellulare non era della ragazza come scritto da tutti i giornali, ma quello della vittima.
Ormai per il cellulare e tutto quello che conserva gelosamente, si è disposti a mettere a rischio la propria vita.
Ci stanno portando a preferire la morte, piuttosto che perdere password e identità digitali per banca, posta, e servizi vari.
Ieri l’anima nera del post pandemia, l’ex ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, ha preannunciato per dicembre prossimo, il battesimo della nuova piattaforma digitale integrata della Pubblica Amministrazione, a cui anche i privati e gli imprenditori dovranno far riferimento per ogni transazione sociale ed economica.
Non gli ha ancora trovato il nome, che dovrà essere possibilmente di marketing sfrenato, ma per le finestre di Overton, ha già iniziato a delineare possibilità e “vantaggi per gli utilizzatori”, come ci chiama lui.
Un intervento a gamba tesa nella nostra privacy, nei nostri ricordi e nella nostra vita.
E non serve a giustificare il piano, l’affermazione che sono anni che volontariamente forniamo i nostri dati a chiunque.
Perché è proprio la “volontà” a fare il discrimine delle cose.
E a dividere il bene dal male.
Ormai non ci cagano per niente …