Il tramonto dei Capipopolo

Chi da bambino, alle elementari non ha tifato i vari Masaniello, Spartaco, Robespierre o Gandhi ?
Abbiamo sempre “tenuto” per i sovversivi, per i cosiddetti “capipopolo”, coloro cioè che con coraggio e abnegazione, messa da parte la loro vita, si sono sacrificati fino alla morte per il bene comune o la sconfitta dell’ingiustizia.
Novelli Robin Hood, contro lo sceriffo di Sherwood.
E anche oggi, perché forse non siamo cresciuti mai, tifiamo i vari Trump, Putin o personaggi fantasiosi, tipo Anonymus, autentici supereroi, che nella nostra mente (bacata), ci tolgono le castagne dal fuoco e ci riportano alla nostra precedente felicità.
Contro la narrazione che ci sta privando delle libertà più elementari, stiamo tutti in finestra nell’attesa della fiumana di gente diretta verso i palazzi del potere.
Agricoltori, tassisti, forconi, impiegati e colletti bianchi, per noi andrebbero bene pure i cowboy.
Basta qualcuno che al posto nostro, o con noi nelle ultimissime fila, prendesse qualche nostro oppositore (ipotetico o reale) per la collotta, e li buttasse giù dal balcone dove si affacciava sorridente qualcuno di nostra conoscenza.
In realtà questi rivoluzionari hanno sempre e solo facilitato cambiamenti storici preordinati, spianato la strada a situazioni studiate a tavolino, accelerato grandi reset storici.
E molto spesso sono finiti male, se non sempre, perché sapevano troppo !!!
Traditi dai loro stessi compagni d’armi.
Che fatalità si sono sempre trovati in posizioni di prestigio e potere una volta sbarazzatisi del loro comandante fastidioso.
Masaniello ad esempio, che sobilló il popolo napoletano contro le aspre gabelle del viceré spagnolo, e morì giovanissimo a soli 27 anni, fu decapitato, trascinato per le strade del Lavinaio, e gettato in un fosso tra Porta del Carmine e Porta Nolana vicino ai rifiuti, mentre la testa fu portata al viceré come prova della sua morte.
In realtà morì prima “schioppettato” nel convento ove si rifugió malato, da parte dei suoi amici più fidati.
Gli stessi che presero incarichi molto importanti, direttamente dal Re di Spagna per gli anni successivi.
Mentre il brillante avvocato Robespierre, molto meno dotato del suo Amico Danton nell’arte oratoria e con cui, insieme a Marat (assassinato in vasca da bagno), formò il Triumvirato, prese la leadership della rivoluzione francese dopo aver ghigliottinato l’amico con accuse inventate.
La morale è che nessuno si fa male per te, e che nessuno mette la sua testa al posto della tua.
Quindi “acqua in bocca”, che ci impedisce di dire sciocchezze o rivelare segreti, e operare da soli e in prima persona per risolvere o quantomeno aggiustare i nostri cazzetti !!!