Mr Lucky Frog


È la moda del momento.
Sta andando alla grande.
Non si allevano più animali da compagnia mansueti e dolci, come i simpatici PET che giravano da sempre nelle nostre case liberamente : cani e gatti di piccola taglia che si accomodavano tra i cuscini del nostro salotto buono o addirittura dentro i nostri letti.
Da qualche tempo infatti, sempre più “amici degli animali” allevano esemplari e bestie tropicali, anche pericolose da gabbia, rettilari e teche chiuse ermeticamente.
Il gusto per il marcio e il malato degli ultimi tempi, evidentemente, sta facendo vittime e ammiratori nello stesso tempo.
Un esempio di ciò, che mi ha spinto a buttare giù questo post inconsueto, è rappresentato da un simpatico buontempone con molte valvole fuse e andate, che filma quasi quotidianamente il suo “Giant Bullfrog”, alle prese con topi, scorpioni, scarafaggi, serpenti e insetti vari, e che poi pubblica su Facebook, Youtube ed altri social media, riscuotendo valanghe di like.
Il suo balocco è la “Rana Toro africana”, nota anche come rana toro gigante o rana scavatrice sudafricana, una specie che può superare i 25 cm.
Dovete sapere che questo “simpatico” anfibio, è un vorace carnivoro, che mangia insetti, altri invertebrati, piccoli roditori, rettili, piccoli uccelli, pesci e altri anfibi che possono entrare nella sua bocca spalancata, coadiuvata da una lingua appiccicosa da paura.
È anche una specie cannibale : il maschio della rana toro africana è infatti noto per mangiare i girini che custodisce.
Una rana toro africana tenuta allo zoo di Pretoria in Sud Africa una volta mangiò addirittura 17 giovani serpenti.
Emettono un gracidio molto forte ed un vero e proprio belato se vengono sollecitate o maneggiate.
È una delle tre specie di rane regolarmente tenute in cattività, che hanno denti aguzzi e mordono volentieri anche gli esseri umani quando provocate.
Una simpatica compagnia, che in cattività può arrivare pure a 35 anni di vita, e che ha una capacità riproduttiva preoccupante, dalle 3 alle 4000 uova a botta.
Pensate se dovesse per caso infestare qualche corso d’acqua italiano o europeo che strage degli innocenti.
Ora ditemi quale può essere il piacere o il gusto di portarsi a casa e crescere un fardello simile, che per altro ha un appetito mostruoso e ti costringe a reperire piccoli mostri come lui, per sfamarlo tutti i giorni ?
Solo pazzia, che ormai chiamiamo “Nuova Normalità”.

La lenta deriva.

Se guardiamo a ciò che succede nella nostra società da alcuni decenni, ci accorgiamo che stiamo subendo una lenta deriva, alla quale neanche più facciamo resistenza.
Moltissime cose, che ci avrebbero fatto orrore 20, 30 o 40 anni fa, a poco a poco sono diventate banali, edulcorate, ed oggi ci disturbano solo leggermente o lasciano decisamente indifferenti, la maggior parte delle nostre conoscenze.
In nome del progresso, della sanità e della scienza, i peggiori attentati alle libertà individuali, alla dignità della persona, all’integrità della natura, alla bellezza ed alla felicità del vivere, si effettuano ogni giorno lentamente ed inesorabilmente, con la complicità costante delle vittime, ignoranti o sprovvedute.
Coloro che invece hanno lottato, contro tutto e tutti, hanno pagato amaramente con gli anni migliori della loro giovinezza, per piegarsi pian piano, e alla fine adeguarsi alla loro sconfitta.
Nel frattempo ci sono stati pure innumerevoli ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato, ma tutte le riforme, anche quelle dichiarate illegittime, sono diventate alla fin fine accettate e obbligatorie, perché a nessuno è interessato tornare indietro e ripristinare i diritti perduti, neanche a coloro i quali a suo tempo fecero i ricorsi.
La realtà purtroppo è sotto gli occhi di tutti : ogni categoria sociale ed economica, è diventata praticamente insensibile a qualsiasi peggioramento della propria situazione.
O almeno ci lamentiamo in continuazione, ma non siamo in grado di protestare adeguatamente, perchè ciò che ci tolgono di volta in volta, è sempre “poco” e “selettivo”, affinché la nostra protesta si sviluppi energicamente.
Ma in realtà ciò che tutti abbiamo perso negli ultimi anni è tantissimo in termini di qualità della vita.
Tante piccole rinunce e tagli alla torta, che sommate tra loro, sono alla base dell’infelicita attuale e della voglia di cambiare aria dei nostri figli e nipoti.
E lo sanno bene coloro i quali stanno andando in pensione dopo oltre 40 anni di servizio, conoscendo in che condizioni sono entrati e in quali condizioni lasciano il mondo lavorativo.
Qualche anno fa parlai dell’aneddoto della Rana Bollita di Noam Chomsky, il
filosofo e anarchico statunitense, che consigliava di aumentare gradatamente la temperatura dell’acqua ove cuocere una rana viva,  senza rischiare che la stessa se ne accorgesse, saltando giù dal fornello.
“Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana.
Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano.
Presto diventa tiepida.
La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare.
La temperatura sale.
Adesso l’acqua è calda.
Un po’ più di quanto la rana non apprezzi.
Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa.
L’acqua adesso è davvero troppo calda.
La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire.
Allora sopporta e non fa nulla.
Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.” – Tratto dal libro “Media e Potere” di Noam Chomsky.
Ecco la nostra lenta deriva ci sta cuocendo pian piano, e le nostre forze, un pó per l’età e un altro pó per la dabbenagine idiota che abbiamo, ci stanno venendo meno.
Speriamo soltanto di restargli sullo stomaco, come i peperoni al forno !!!