Kim scopre il raffreddore

Avete sentito l’incredibile notizia ?
Credevamo nella coerenza delle persone, soprattutto dei cosiddetti rivoluzionari (o presunti tali), e invece no, persino gli ultimi “Baluardi” cadono.
Come è caduto anche quel “Cicciobello” di Nord Coreano, Kim Jongun.
È caduto ieri pomeriggio sul GinoVirus, dopo due anni e mezzo di psico pandemia mondiale praticamente ignorata, senza alcun danno nazionale … ha dovuto ammettere anche lui, che esiste davvero il GinoVirus !!!
Persino Cicciobello!!!
È vero, ha detto che hanno avuto un solo caso (sic!), ma per la prima volta anche in Corea del Nord c’è un raffreddore che costringerà tutti ad un Lockdown serratissimo, sullo stile Shanghai, ma con due anni di ritardo.
Allora in questa situazione si configura una situazione che ammette due postulati.
O Cicciobello è veramente un ritardato, come dicevano tutti da anni, cioè ci arriva dopo due anni e mezzo, nonostante il martello mediatico quotidiano di tutte le testate informative mondiali, oppure dopo varie pressioni, dopo varie “spintarelle” personali – del tipo “attento alla pelle”, o “ti cancelliamo dai libri di storia” – ha dovuto anche lui assoggettarsi al piano, cioè anche lui non è al di fuori del progetto, non è svincolato dai comandi dell’alto.
Cicciobello coreano si dedica al suo recinto di trogloditi coreani, ma deve sottostare ai Cowboys del recinto mondiale.
Quindi lui ha resistito, fin quando ha potuto, ma poi dall’alto i padroni del Recinto gli hanno detto : “Cicciobello, adesso almeno un caso ce lo devi trovare ! Devi ammettere che ‘sto coronavirus c’è  anche in Corea del Nord, che è rimasto l’ultimo paese.
Praticamente l’hanno ammesso tutti, e manchi solo te!!!”
Questo fatto, dimostra che sono tutti controllati dall’alto, ognuno è responsabile del suo piccolo recintello, all’interno del mega recinto.
Quindi, come ho sempre sostenuto, il piano è mondiale, ormai non ci sono più dubbi.
E che non ci siano più dubbi lo dimostra un’unica regia, un unico copione e un unico spettacolo, dove i vari leader sono soltanto gli attori che recitano la loro parte.
E come ogni rappresentazione, ci sono i buoni, i cattivi, quelli a metà, quelli seri e quelli ridanciani, che a volte, a seconda della storia, si cambiano pure di ruolo.
Una specie di “Beautiful” pomeridiano, dove tutti vogliono il primo piano e la foto del profilo nella sigla di inizio e fine trasmissione.
Cicciobello, a questo punto entra anche lui di prepotenza nel vivo dello spettacolo.
Vediamo adesso, cosa cosa gli faranno fare.
“Non è che sta lì a non fare niente, devi darti da fare !!!
Magari, sfruttando il tuo regime sanguinario, dando il via ai campi di concentramento per i No e FreeVax.”
Ossia la stretta mortale e definitiva che si vuole per i dissenzienti, per i “Divergent” e gli eventuali “Insurgent”, per coloro cioè che hanno capito tutta la manfrina.
Ma noi restiamo a guardare le stelle, la luna … e la finale di Coppa Italia.

Spianati !

“L’attività economica rallenterà e per l’Italia la revisione rispetto alle ultime stime della commissione europea (4,1%) potrebbe essere rilevante, l’inflazione continuerà a salire”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia Daniele Franco.
Sono riusciti in pochissimo tempo, a desertificare il tessuto produttivo italiano e ad impoverire 60 milioni di poveri Cristi.
Un blog che seguo di una imprenditrice, credo del Nord, che alterna post interessanti e squarci di quotidianità, mostra con assoluta fedeltà le paure, le depressioni e i dubbi di non farcela più, che lei, come tutte le piccole imprese italiane, stanno vivendo da metà dello scorso anno, quando molti “espertoni” e professori della Bocconi, sentenziarono che il peggio era già  passato e il buio era alle spalle.
Questa notte (sic !) intorno alle 4, invece di dormire, Diana scriveva la trafila che stanno facendo tutti, definendola “La personale nuvola di Fantozzi” :
“Vado in banca, mi confermano che esiste un aiuto statale alle aziende.
– attivo tutto per avere l’aiuto, mi ventilano una cifra, che avrebbe risolto i problemi, poi si rimangiano tutto e non mi danno più niente.
– cambio banca, mi promettono una cifra molto meno utile, ma comunque sempre meglio di niente. – mi attivo, cambio banca, e la cifra viene ancora ridotta, praticamente nemmeno utile per darmi ossigeno.
– faccio un piano di rientro con un’azienda. Mi ritrovo che da una parte accettano un piano di 18 rate, dall’altra mi hanno messo degli interessi assurdi, e vorrebbero nientemeno che delle cambiali.
– cambio fornitori per avere più giro di merce, si bloccano le vendite a causa dei prezzi e viene a mancare la metà della merce che tratto.
– nel frattempo sto accantonando tutti i versamenti erariali, come tasse, imposte e contributi, sperando di poter pagare quando andrà meglio.
– chiedo aiuto al commercialista, il quale si rende, a parole, disponibile e poi scompare e per avere delle risposte coerenti mi ritrovo a rincorrerlo o peggio a doverlo quasi minacciare.”
Questo per le imprese, l’offerta, ma l’intervento sul mercato è stato completo … con un’azione profonda pure sulla domanda.
Io che mi considero un cliente tipo, non esco quasi più.
Mi faccio perfino la pizza in casa, la spesa per uscire il meno possibile e aggiusto tutto il necessario.
Ho la scatoletta del rammendo domestico …. e la cassetta dei ferri pronta (che prima giaceva impolverata in cantina).
Ci hanno disabituato ad uscire, a parlare, impigrendoci a comprare solo da casa, col cellulare, e da chi dicono loro.
E così piano piano, si spiana il bar e l’ortofrutta sotto casa, chiude la pizzeria all’angolo e il macellaio, fallisce la ferramenta e perfino il meccanico di famiglia.
L’Oxford Dictionary definisce lo “spianamento” come : ” la riduzione di una superficie irregolare e disuguale a piana e regolare.”.
Ecco il Grande Reset che stanno facendo, sta di fatto rendendo la nostra società ed economia, piana e regolare.
Secondo schemi e progetti studiati per decenni.
Improntata a stipendi da fame, zero tutele, zero arricchimento in caso di lavoro autonomo, e precarietà ad ogni livello.
Oggi c’è … domani non è detto !!!
Anche il famoso piatto di minestra.

La sindrome della capanna

L’effetto collaterale più evidente conseguente al coprifuoco, ai vari lockdown, alle restrizioni domiciliari di questo anno e mezzo, per molti, e anche per coloro che non avevano mai sofferto prima di disturbi psicologici particolari, come il sottoscritto, è stata la cosiddetta “sindrome della capanna” o “patologia del prigioniero”, ossia la paura di uscire e lasciare la propria casa, il luogo che per mesi ci ha fatto sentire al sicuro, al riparo da qualsiasi pericoloso agente esterno. 
Per diverse ragioni, ma anche a causa di meccanismi del tutto inconsci, ansia, paura e frustrazione, hanno preso il sopravvento nello stato d’animo di molti di noi.
Danni psicologici (ed anche purtroppo fisici), per certi versi  assimilabili a quelli lamentati da chi, è stato costretto ad una lunga degenza ospedaliera o carceraria, o da chi, vivendo in zone del mondo dove il freddo invernale impedisce di uscire, è costretto a restare chiuso in casa per mesi e mesi.
Ieri ne ho avuto la riprova.
Ormai i danni ci sono e sarà difficile se non impossibile, tornare ad uno stato di equilibrio ex ante.
Eravamo infatti a cena per il mio onomastico, con mia moglie, mia figlia, mio genero e il mio nipotino, quando, pur essendo prevista un’ora in più per stare insieme, ossia le 23, ebbene nonostante ciò, alle 21.50 erano già sulla porta di casa, per salutarci e tornare alla loro abitazione. Perché ormai il precedente orario aveva dettato usi e abitudini ed eravamo già tutti mezzi addormentati.
“Casa mia, casa mia …” diceva un vecchio adagio popolare, a significare che a casa propria si sta meglio a prescindere.
Riaffermato e verificato alla grande questo, non vorrei proprio essere nei panni di coloro che prima campavano con la nostra vita frenetica e le tante ore trascorse fuori di casa : bar, ristoranti, hotel, taxi, negozi. 
Alle 22 di ieri sera, infatti, ho assistito allo stesso deserto dei mesi addietro.
Mi si obietterà, perché vivo in un paesotto vicinissimo a Roma e non nella grande metropoli, con tante attrazioni e vita notturna.
Ma il coccio ormai mi sembra rotto irrimediabilmente, anche per megalopoli come Londra o New York. Stanno tutti rintanati, tutti stregati davanti al televisore, tutti mezzi addormentati, stremati dal fare poco (o nulla) e tutti ad ordinare le proprie necessità di tutti i giorni, al cellulare, senza neanche verificare la qualità, di quello che ci viene consegnato a domicilio.
Ed è bene non sottostimare la gravità di questa sindrome : più tende a cronicizzarsi, e maggiore è la probabilità che lasci un segno indelebile e per sempre. 
Alcuni erroneamente attribuiscono il ritorno alle attività lavorative e non pre-Covid, a qualcosa di simile al  ritorno da un periodo di vacanze o di riposo !
Non è assolutamente equiparabile.
Sono due circostanze differenti e credere di superare questo stato psicologico con la facilità di bere un bicchier d’acqua, è dannoso oltre che falso.
Ne sanno qualcosa le migliaia di coppie che in questo periodo hanno rotto i loro legami matrimoniali, visto che in questi mesi di Covid, i divorzi sono aumentati del 60% e le separazioni del 70%.
Oppure l’aumento esponenziale dei livelli di ansia, depressione e i sintomi legati allo stress, soprattutto nei soggetti di sesso femminile, ma anche tra bambini e ragazzi in età scolare.
Con punte percentuali altissime.
Oltre alla sindrome succitata, un’altra situazione di disagio e malessere psicologico, in gergo tecnico, è quella che viene definita di “Languishing”, caratterizzata da una sorta di languire, un osservare la vita dietro un vetro appannato, la
mancanza di voglia di fare cose, una pericolosa assenza di prospettive.
Effetti a cascata e danni ingenti sulle prossime generazioni.
Una responsabilità grande che ricade su ognuno di noi. Senza scaricabile.