Aumenti a grandine!

C’era da aspettarselo.
E chi ha messo in piedi le unità di crisi pandemico-belliche, ossia i Governi di tutti e 30 gli Stati che controllano il mondo (le altre 180 nazioni, in sostanza), giustificano questa spinta inflazionistica senza precedenti, con invenzioni create al momento e scuse incredibili che hanno del paradossale.
Come se il gas naturale e i carburanti fossili fossero del tutto esauriti, o se l’Ucraina sfamasse l’intera popolazione del pianeta.
Il mio pasticcere, ad esempio, con la giustificazione dell’aumento della farina e dell’energia elettrica, si è fatto un ritocchino ai prezzi al dettaglio di un bel + 50%.
Da 8 a 12 euro al chilo.
Dall’oggi al domani. Motu proprio.
Ma anche la grande Distribuzione giorno per giorno sta “lumacando” aumenti lenti, ma progressivi.
La pasta ogni settimana scatta di 15-20 centesimi, senza clamore e senza la minima ribellione.
Pensare che 20 centesimi di euro equivalgono a circa 400 lire, su un pacco di pasta da 500 grammi, che a suo tempo ne costava molto meno di 1000.
Quando mia madre al mercato doveva aumentare la rosetta di 10 lire al chilo, perche a lei l’aumentava il forno, c’era la sfida all’Ok Corral, con tanto di pistole e fucili.
La triste constatazione è che gli stipendi sono inchiodati, le parcelle non vengono pagate, e la sussistenza, non il voluttuario, ma l’indispensabile per tutti, aumenta giorno per giorno, assestando progressi da inizio anno, del 20 – 30 % complessivi (altro che il 10 % che deve ammettere a malincuore la propaganda di Stato).
Il risultato è che sempre più famiglie si stanno indebitando, aumentano le sofferenze bancarie e finanziarie, i mutui non li paga più nessuno, il carico fiscale a breve non verrà più rispettato dalla maggior parte dei cittadini.
E a quel punto inizierà la stretta.
L’esproprio, l’imposizione, il dovere, il controllo e l’inibizione alla piena vita sociale.
Tutto studiato, tutto calcolato a tavolino.
E il bello è constatare quanti ancora ridono e vivono beati, con le stesse aspettative e prerogative di prima, nonostante stiano prosciugando risparmi e togliendosi fonti di entrata quotidiane.
I classici idioti che pensano che i lampi e i tuoni di un bombardamento siano, in verità, i festeggiamenti di Capodanno.
E forse a breve anche noi avremo lo stesso dubbio, se continua questa sorta di psico-conflitto.
Ma già da ora, per gli avveduti e i responsabili, le rinunce e le privazioni iniziano a pesare.
Merce abbandonata in prossimità delle casse, acquisti rimandati o soppressi, divertimenti, hobby e svaghi, che stanno calando a vista d’occhio.
Si parla tanto di proteggere ed anzi aumentare la qualità della vita, mentre si sta facendo di tutto, per portarla a livelli medievali, col Dominus a giocare a polo e il Servo della gleba a sfacchinare tutto il giorno nei campi.
Una cosa é certa, dopo aver assaggiato la mela del Paradiso, ora dover accettare nel piatto, pulci e pidocchi, non credo che sia un passaggio proprio così pacifico e indolore.
Questa è la mia speranza e questa probabilmente sarà la leva che ribalterà tutto, dalla testa fino a scendere ai piedi, quando il botto sarà impressionante.
Statene certi !!!

Gli aumenti “scontati”

Il titolo dell’articolo di oggi, sembra un ossimoro, ossia l’accostamento retorico nella medesima locuzione, di parole che esprimono concetti contrari.
Ma è lo specchio e l’amara constatazione di quello che sta accadendo da noi.
Da quando si è iniziato a parlare in tutta Europa, di fine pandemia e ritorno alla normalità precovid, ecco che subito sono partiti, tutti i classici e purtroppo previsti prodromi alla narrazione pandemica.
Aumento improvviso e repentino delle fonti energetiche, preceduto dalla prevista carenza di accessori e componenti tecnologici asiatici, conseguente aumento delle derrate alimentari e ciliegina sulla torta, guerra che comporterà altre “batoste” e novità negative per le nazioni del vecchio continente.
E tutto ciò, calato sulle vite di un continente europeo allo stremo, con crisi di consumi da paura, attività imprenditoriali fallite, tassi di inflazione e disoccupazione da conflitto bellico del secolo scorso, leader che si muovono all’unisono, nel rispetto di una agenda mondialista studiata da decenni.
Perché tutto ciò?
Perché il prelievo in termini economici, sanitari e sociali del coronavirus è quasi del tutto esaurito, ma non si è ancora provveduto al completo “esproprio” dei risparmi europei.
Confisca occulta, che avverrà con stipendi sostanzialmente fermi, se non in calo, o addirittura assenti, per i poveretti sospesi dal lavoro, e contestuale aumento di ogni prodotto necessario alla vita quotidiana : pane, pasta, carne, verdura, benzina, diesel, servizi bancari e assicurativi, aerei, treni, traghetti … tutto, e a cascata il resto.
La famosa frase, lanciata come slogan al World Economic Forum di Davos nel 2017 : “Non avrai nulla, ma sarai felice”, si rivela una predizione sciamanica per questo tempo sciamanico.
Che a furia di ripeterla come un mantra per migliaia di volte, alla fine si sta avverando.
Nessuno avrà più nulla, perché nello stesso tempo, qualcuno (evidentemente) avrà tutto.
Ai più rimarrà solo da cercare di tirar su (elemosinare?) il necessario per sopravvivere.
Cosa poi ci sia da essere felici nel non possedere nulla, ci viene spiegato nell’approfondimento e in un video inquietante, dove un beota Millennials, con tanto di barbetta tinta ci suggerisce :
“Una dopo l’altra tutte queste cose sono diventate gratuite … quando l’intelligenza artificiale e i robot hanno assunto gran parte del nostro lavoro…”
Inquietante la chiosa finale : “…tutto è stato trasformato in intrattenimento e le persone non hanno più voluto preoccuparsi di problemi difficili”.  
Che poi i cosiddetti “problemi difficili” siano quelli che da sempre interessano di più la vita degli uomini, non è importante.
Non sono più affar nostro !
Per organizzare e gestire tutto, ci sono gli esperti, i tecnici, gli scienziati (i virologi), gli amministratori delegati, i grandi finanzieri, i media mainstrem, i moralizzatori … sono loro a occuparsi di tutto per noi, assicurandoci la felicità.
Noi possiamo dedicarci all’intrattenimento, i circenses, come li chiamavano i Romani.
E con questo siamo (e diventeremo) felici.
Non avremo più nulla, né nulla di cui (pre)occuparci …
Che poi, viene da pensare, dopo questa pandemia, che ha devastato tutto ciò che era considerato intrattenimento (turismo, sport, musica, spettacolo …), l’unico intrattenimento consentito, resta quello virtuale.
Consumato da soli e nella propria (pardon, altrui e gentilmente prestata) casa.
Intrattenimento virtuale gestito dagli esperti di cui sopra, che, al contrario di quello dei bambini, che fa crescere, mira a farci regredire in quella spensierata fase adolescenziale così cara ai gestori del “tutto”.
Il ritorno al fanciullino di Pascoliana memoria, ma non didascalico, reale, vero, con tanto di genitori/premier, che ci bacchettano o mettono in castigo, se ci comportiamo male.