La pazienza del Bonobo.


Eri un leone nei giorni della psico pandemia.
Hai “goduto” del lockdown sperando nel profondo che non finisse mai.
Hai girato con la mascherina anche quando ti trovavi da solo in auto, al mare o in un parco.
Hai trasformato la FFP2 nella tua coperta di Linus.
Hai consumato litri di amuchina e alcool e in macchina, bloccato nel traffico, sfregavi le tue mani fino a consumarle.
Hai appeso alla finestra lo striscione «andrà tutto bene», hai ballato e cantato sul balcone,
hai messo il fiorellino nella tua foto profilo di Facebook, hai applaudito e ti sei commosso, oh quanto ti sei commosso, davanti ai Tik Tok degli infermieri, i “Nostri Angeli”.
La televisione, ma che dico, il mondo intero ti diceva che eri bravo, bravissimo, eccezionale, il «cittadino modello del futuro».
Ma c’era quel tuo amico, quel tuo vicino, quel tuo parente… che proprio non ne voleva sapere !!!
Quanto lo hai odiato.
Tu rilanciavi i bollettini dei contagi e dei decessi … e lui parlava d’altro.
Tu eri in fila negli Hub, per l’ennesima “dose di tranquillità a tempo”, e lui continuava a vivere.
Tu tremavi e lui no.
Che affronto, che fastidio, che nervi!
Così gli hai dichiarato guerra, lo hai denunciato, lo hai infamato, lo hai discriminato in ogni modo, sul posto di lavoro, in famiglia, ovunque.
Potevi augurargli la morte o la reclusione e nessuno ti diceva niente, anzi, venivi lodato dal Vip di turno, da quel bravo conduttore che sapeva tutto, da quel simpatico influencer che aveva tanti follower e da quell’esimio dottore che non sbagliava mai.
Quando al ristorante scannerizzavano il tuo QrCode, e appariva quella spunta verde, era ogni volta un piacere immenso.
Una carezza dall’alto.
Il mondo ormai apparteneva a quelli come te, non a chi ha resistito e informandosi aveva capito tutto.
E poi cos’è successo?
È successo che quel tuo conoscente non è morto, è rimasto in piedi !
Con la pazienza e il sorriso ironico di un Bonobo, ti irrideva e beffeggiava sempre.
Imperterrito, come una scogliera imponente battuta senza sosta dalle onde.
Perché non è crollato?
Perché è ancora lì?
Non doveva andare così!
Intanto il virus spariva dalle prime pagine.
E ritirandosi scopriva il vuoto della tua esistenza.
Un vuoto senza fondo che credevi, inutilmente, di aver riempito con mascherine e peraccini.
Ormai ti restano soltanto i tuoi tristi giorni di sempre, nemmeno una vita da mediano … ma
la classica, solita vita da serie B !!!

Chiudiamo tutti … eppoi ?

È la domanda che mi sono sempre fatto, fin da bambino, quando i miei genitori tornavano dal mercato stanchi, sfiniti specie il sabato, quando si faceva giornata doppia.
E io li volevo a casa con me.
“Ok. Piantiamo baracca e burattini.
Ma domani cosa facciamo ?” diceva la mia povera mamma.
Alfredo Panzini, scrittore, docente e critico letterario, testimoniava un’estensione di significato della locuzione più ristretta di quella attuale : “Lasciar che tutto vada in malora, abbandonare all’incuria, o per malanimo o per dispetto !!!”.
Oggi moltissimi stanno abbandonando tutto alla negligenza e alla trascuratezza, specie nei piccoli centri, sempre più vuoti e deserti, perché abbassano saracinesche per sempre o perché stanno provando a sospendere attività decennali, non sapendo più come procedere.
Si preferisce chiudere, che soffrire di un malanimo che ti toglie la vita.
Ed un pensiero necessariamente va ai miei tanti amici Ambulanti, quando dopo le levatacce al gelo e mattine senza clienti, tornano sempre più spesso a casa con le mani vuote, ma con le tante spese (benzina, mangiare, posteggio etc.), comunque da sostenere.
Ieri da Mario Giordano a “Fuori dal Coro”, sfogatoio settimanale degli sfigati, una decina di nuovi disoccupati che avevano chiuso il loro esercizio.
Molti dei quali al Sud o nelle isole.
Ma ora a quella gente, compresi i tanti collaboratori che gravitavano in quelle attività, chi ci pensa ?
Come possono chiudere tutto e sperare di migliorare la loro posizione, magari ripartendo da zero ad età avanzate, con figli ancora a carico, con mutui e affitti da pagare ?
Perché non tutti sono ricchi possidenti, non tutti hanno fatto la formica in vita e non tutti sono riusciti a preservare le loro fonti di reddito in questi ultimi anni.
“Ok chiudiamo … eppoi ?”
Daremo bonus e redditi di sussistenza a tutti ?
Oppure, visto che il tanto decantato Welfare Occidentale è morto e sepolto, e ce ne stanno presentando il conto, con porzioni di popolazione sempre più abbandonata a sé stessa, continuiamo a fregarcene tutti, sperando che a noi tocchi il più tardi possibile ?
Capisco chi si fa sopraffare, chi molla per dispetto, e chi a forza di ridurre le fette di torta ora sta alle briciole, ma così non c’è Governo o Riforma che tenga !!!
Così c’è solo il Caos e la rivoluzione … o hanno pure già previsto la repressione ???

La verità dei Tampon test.

Ieri, il noto influencer Gregis, in quel di Tenerife, ha “sdoganato” uno di quei tamponi per l’autotest antigenico rapido del Sars Cov2.
Praticamente il modo migliore di rovinarsi la giornata (e la vita), preferito da milioni di occidentali, con il primato assoluto degli italiani su tutti.
È partita infatti a fine cena, con degli amici, la preliminare analisi dettagliata, con tanto di ripresa video, delle indicazioni della confezione di un tampone rapido, della lettura dei suoi componenti, della casa produttrice e dei vari certificati di garanzia internazionale.
Poi è seguita l’apertura del blister, con l’inventario della minuteria inserita : spiegazioni multilingue, cotton fioc, boccette sigillate con liquido di reazione, test in plastica con cartina tornasole all’interno.
Liquido testato : un bicchierino di grappa barricata a fine pasto.
Le considerazioni fatte ad alta voce, passo, passo dei vari momenti, fino al risultato / “rivelazione” delle stanghette colorate, erano comiche e tragiche nello stesso tempo.
La prima eccezione veniva mossa al paese produttore del “pacco” : tutto naturalmente e rigorosamente … cinese, con scritte incomprensibili e misteriose.
Quindi sottinteso arrivava il pensiero maligno e cattivo, che proprio la nazione che ha appestato il mondo, è anche quella che sta traendo i maggiori ritorni economici da tutta questa vicenda paradossale. Poi la qualità pessima dei materiali e la loro impossibile sterilità, viste le guarnizioni, le sicurezze igieniche e gli imballi, praticamente paragonabili alle “pesche” vendute ai bambini nelle edicole.
Quindi la tipologia assolutamente discrezionale dei campioni prelevati per il test, per cui ogni liquido è testabile, dalla grappa al piscio, dal sudore alla coca cola.
Infine la comica terminale della cartina tornasole, interna al plasticotto finale, che “certifica” o meno, la malattia dell’esaminando, dopo i fatidici 10 minuti di attesa febbrile.
Sul prezzo si è preferito stendere un pietoso velo, visto che si trovano dai 2 euro ai 25, praticati dalle farmacie per gli stessi prodotti.
La riflessione finale, è che resta dannatamente ridicolo che abbiamo perso tre anni della nostra vita, a causa di questi tamponi per le bambole, questi infernali giochetti asiatici.
Autentici “pacchi cinesi”, che sono serviti, in primo luogo per dimostrare l’esistenza del virus e subito dopo come “pezza a colore” per assentarsi dal lavoro con giustificazione validissima, vistata e autorizzata direttamente dai Ministeri dei Migliori.
Miseri cotton fioc, che hanno fatto fallire migliaia di imprese, causato contenziosi e processi, originato centinaia di arresti e sanzioni, prodotto morti e suicidi.
Potrebbe parlarsi a ragione, di Psicosi collettiva all’autodistruzione, che ha fatto leva sul passatempo preferito dagli europei, quel “Gratta e Vinci”, che in questo caso, sarebbe più opportuno e profetico chiamare “Infila e Perdi” !!!

Il veggente Calcante.

Calcante, nella mitologia greca, era un grande veggente, originario di Argo.
Aveva ricevuto da Apollo il dono della profezia : “Come oracolo Calcante non teme alcun rivale !” (Omero, Iliade, libro II).
E infatti fu il vaticinio di tutte le alterne vicende della guerra di Troia, fu il consigliere dei Greci e pure dei Troiani, venne sconfitto in una gara di divinazione da Mopso, altro illustre oracolo, e morì soltanto per il troppo ridere quando, una volta giunto il giorno per il quale aveva previsto la propria morte, la sua profezia sembrava non realizzarsi mai.
Io specie nell’ultimo triennio, mi sono molto spesso atteggiato ad aruspice, proprio come Calcante, “toppando” però molte previsioni all’inizio, che poi però si sono “aggiustate”, fortunosamente, dandomi alla fin fine ragione.
Lo è stato per la mia vicenda personale, ma anche per la “panscemia” e la vita professionale di mia moglie.
Oggi vorrei predire cosa ci aspetta nei prossimi mesi, ma credetemi è veramente molto difficile !!!
La mia palla di vetro, per quanto la scruti e la rigiri, resta muta.
Non mostra alcuna delle prossime invenzioni e manovre di guerra dei personaggi internazionali e nazionali, i nostri magnifici Super Eroi, di questi nostri ultimi anni di vita tribolata.
Non so quando azioneranno il pulsante mondiale per far brillare ciò che hanno inoculato a mezzo mondo per far schiattare tutti, o se continueranno prioritariamente nell’opera di “convinzione volontaria” ostinatamente indirizzata a quelli che non l’hanno fatto e/o non vogliono assolutamente farlo.
E qui si innesta tutta la profezia autunnale, se ci saranno cioè i milioni di trapassi per quello che battezzeranno come nuove varianti, oppure se aspetteranno di arrivare al 100% dei sorci che gli rovinano la dispensa.
Perché per loro, questo siamo !!!
Un dilemma Amletico che a mio avviso sveleranno nel mese di Settembre, il mese fino al quale hanno prorogato ieri, in Consiglio dei ministri, l’uso del bavaglino di Stato.
Durante l’estate ci saranno le “grida manzoniane” dei contagi e dei morti per assembramenti “incoscienti”, che invero non controlla nessuno, e al rientro, arriveranno le prime (solite) chiusurine per noi e per la nostra salute.
I primi (soliti) divietini, i primi (soliti) e delicati assaggi del bastone di Thor sulle nostre teste.
E il brutto sarà che, come i bambini che vogliono narrata sempre la stessa favola che ormai conoscono a memoria, ci berremo di nuovo tutto, senza battere ciglio, “perché lo dice la legge!”.
Caro Calcante, spero anch’io di morire dal ridere come te, per aver sbagliato la previsione estrema … ma la vedo difficile ‘sta volta.

“Chi vuol esser lieto sia, di diman non v’è certezza”.

Si tratta della “Canzona di Bacco”, composta da Lorenzo dé Medici, detto il Magnifico, in occasione del carnevale del 1490 a Firenze.
Era di fatto un “trionfo”, ossia una composizione scritta per essere  cantata da un corteo di maschere che rappresentavano soggetti mitologici, e nel caso specifico Bacco e Arianna, Sileno, Mida, i satiri e le ninfe, tutti personaggi  concreti e riconoscibili, che  rimandavano a concetti astratti come la Giovinezza, la Bellezza e l’Amore, ma anche triviali come la Sensualità e la Cupidigia (intesa come desiderio smodato  di ricchezza e di potere).
Esortò a questi valori terreni e poco spirituali, forse perché se la sentiva brutta, infatti morì a soli 43 anni, nella notte dell’8 aprile 1492.
Al momento del trapasso, Lorenzo era circondato dai suoi amici più cari, tra i quali Pico della Mirandola, il Poliziano, i suoi tanti figli, oltre che confortato religiosamente dal Savonarola stesso.
Oggi ci stanno portando a vivere nuovamente l’attimo, a spendere le nostre esistenze senza più progettualità futura, perché alla pianificazione ci pensano “Loro”.
Le elite e i filantropi della “depopulation” esagerata.
La non certezza del “diman”, come ammoniva Lorenzo, si trasforma automaticamente in un “Ora e subito”, senza tante pippe mentali.
Che poi detto tra noi, non ha solo riflessi negativi, poiché adottare la filosofia della Mindfulness (consapevolezza di sé stessi nel presente), significa semplicemente questo : togliersi dalle spalle il peso del passato e dal cuore le preoccupazioni per il futuro, per limitarsi a vivere in quel “Qui e ora” di cui vivono da secoli, i monaci buddhisti in Thailandia.
Monaci che consigliano :
“Fermati, qualsiasi cosa tu stia facendo.
Alza la testa e guardati intorno. Ascolta tutti i suoni che hai intorno a te.
“Senti” il tuo corpo : i vestiti che premono contro la tua pelle, l’aria tra i capelli, l’orologio stretto sul polso.
Concentrati sul gusto che hai in bocca.
Concentrati sugli stimoli sensoriali che il tuo corpo riceve e sintonizza la tua mente esclusivamente sul momento presente : niente passato, niente futuro, esiste solo il momento che stai vivendo!.”
Detto ciò e condiviso in pieno tutto, penso … forse … mi sto trasformando anch’io in un monaco rasato e arancione.

Wikipalla sa tutto!

Invece di chiamarla “Wikipedia”, facendo assumere ad essa, il valore di “verbo”, di verità assoluta, soprattutto per le nuove generazioni, sarebbe meglio rinominarla “Wikipalla”, considerati i tantissimi errori più o meno voluti, le correzioni, le censure e gli autentici stravolgimenti, anche sostanziali, che ne costellano e ne minano le pagine. 
Lanciata da Jimmy Wales e Larry Sanger il 15 gennaio 2001, inizialmente nell’edizione in lingua inglese, nei mesi successivi ha aggiunto edizioni in numerose altre lingue, tra cui la nostra.
Sanger ne suggerì il nome, un mixer nato dall’unione della radice “wiki” (veloce in hawaiano) al suffisso “pedia”
 (da enciclopedia) per giungere al concetto di “cultura veloce”.
Con più di 55 milioni di voci, in oltre 300 lingue, è l’enciclopedia più grande mai scritta, è tra i dieci siti web più visitati al mondo, e costituisce la maggiore e più consultata opera di riferimento generalista su Internet.
Sappiamo che questa fonte di sapere da cui attingono tutti, è controllata a livello mondiale da un gruppo di “ex” agenti dell’MI6 britannico, e che il governo israeliano modifica tutte le voci relative alla storia, ai Paesi e ai protagonisti del Medio Oriente, ma oggi il “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, un quotidiano tedesco, rivela che i funzionari tedeschi sono intervenuti a più riprese, per adattare l’enciclopedia on line, alla propria ideologia, modificando non soltanto voci relative a questioni politiche (come la dipendenza dal gas russo), ma prendendo di mira anche varie personalità, nonché giornalisti internazionali.
Di fatto una coperta corta che ognuno tira a proprio piacimento.
Addirittura si riporta che, sia il
Servizio Federale Tedesco per la Sicurezza dell’Informazione, e sia quello dei servizi interni, hanno fatto oltre 17 mila modifiche su Wikipedia non verificate a posteriori.
Pertanto la verità su Wikipedia é una verità “fluida”, mutevole a seconda dei contenuti e delle lobby al potere.
La conoscenza piegata alla convenienza del momento.
Io stesso ho verificato ad esempio che la voce “polmonite interstiziale idiopatica”, che prima del Covid era “infettiva” e quindi trasmissibile, nel post Covid é diventata “non infettiva” evidenziato in grassetto.
Per sottolineare che le polmoniti naturali o con origine incerta (e il più delle volte con esito nefasto), non hanno nulla a che fare col Covid.
Oppure il nuovo “Vaiolo delle Scimmie, che da “difficilmente trasmissibile da uomo a uomo”,  è stato aggiornato come “altamente trasmissibile col semplice contatto”.
La Nuova Scienzha, come ironizza Greg, quella che stravolge ipotesi e tesi, ed arriva alla “vigile attesa” del nostro eccellente Ministero delle Malattie.

Kim scopre il raffreddore

Avete sentito l’incredibile notizia ?
Credevamo nella coerenza delle persone, soprattutto dei cosiddetti rivoluzionari (o presunti tali), e invece no, persino gli ultimi “Baluardi” cadono.
Come è caduto anche quel “Cicciobello” di Nord Coreano, Kim Jongun.
È caduto ieri pomeriggio sul GinoVirus, dopo due anni e mezzo di psico pandemia mondiale praticamente ignorata, senza alcun danno nazionale … ha dovuto ammettere anche lui, che esiste davvero il GinoVirus !!!
Persino Cicciobello!!!
È vero, ha detto che hanno avuto un solo caso (sic!), ma per la prima volta anche in Corea del Nord c’è un raffreddore che costringerà tutti ad un Lockdown serratissimo, sullo stile Shanghai, ma con due anni di ritardo.
Allora in questa situazione si configura una situazione che ammette due postulati.
O Cicciobello è veramente un ritardato, come dicevano tutti da anni, cioè ci arriva dopo due anni e mezzo, nonostante il martello mediatico quotidiano di tutte le testate informative mondiali, oppure dopo varie pressioni, dopo varie “spintarelle” personali – del tipo “attento alla pelle”, o “ti cancelliamo dai libri di storia” – ha dovuto anche lui assoggettarsi al piano, cioè anche lui non è al di fuori del progetto, non è svincolato dai comandi dell’alto.
Cicciobello coreano si dedica al suo recinto di trogloditi coreani, ma deve sottostare ai Cowboys del recinto mondiale.
Quindi lui ha resistito, fin quando ha potuto, ma poi dall’alto i padroni del Recinto gli hanno detto : “Cicciobello, adesso almeno un caso ce lo devi trovare ! Devi ammettere che ‘sto coronavirus c’è  anche in Corea del Nord, che è rimasto l’ultimo paese.
Praticamente l’hanno ammesso tutti, e manchi solo te!!!”
Questo fatto, dimostra che sono tutti controllati dall’alto, ognuno è responsabile del suo piccolo recintello, all’interno del mega recinto.
Quindi, come ho sempre sostenuto, il piano è mondiale, ormai non ci sono più dubbi.
E che non ci siano più dubbi lo dimostra un’unica regia, un unico copione e un unico spettacolo, dove i vari leader sono soltanto gli attori che recitano la loro parte.
E come ogni rappresentazione, ci sono i buoni, i cattivi, quelli a metà, quelli seri e quelli ridanciani, che a volte, a seconda della storia, si cambiano pure di ruolo.
Una specie di “Beautiful” pomeridiano, dove tutti vogliono il primo piano e la foto del profilo nella sigla di inizio e fine trasmissione.
Cicciobello, a questo punto entra anche lui di prepotenza nel vivo dello spettacolo.
Vediamo adesso, cosa cosa gli faranno fare.
“Non è che sta lì a non fare niente, devi darti da fare !!!
Magari, sfruttando il tuo regime sanguinario, dando il via ai campi di concentramento per i No e FreeVax.”
Ossia la stretta mortale e definitiva che si vuole per i dissenzienti, per i “Divergent” e gli eventuali “Insurgent”, per coloro cioè che hanno capito tutta la manfrina.
Ma noi restiamo a guardare le stelle, la luna … e la finale di Coppa Italia.

Il Commercio senza merce.

È il classico incubo del commerciante : essere in un mercato affollato di possibili clienti, senza neanche un limone da vendere sul banco.
Nulla, tutto vuoto, scaffali e scansie senza prodotti da offrire.
Eppure in molte parti del mondo è già così.
Fanno tenerezza ad esempio i piccoli bazar di Zanzibar, di cui mi raccontava un mio amico anni fa, posti in riva all’oceano indiano.
Griffe, marche, nomi prestigiosi (Valentino, Missoni, Versace, etc.) all’esterno, su improbabili insegne scritte su palanche di legno, e dentro la baracca, la miseria assoluta, con cianfrusaglie e cose rimediate dai rifiuti degli hotel della costa.
Ecco a breve anche in Occidente avremo negozi vuoti di merce, con la pratica impossibilità di acquistare e rifornirli come un tempo.
E analogamente per i consumatori sarà triste avere i portafogli disponibili, e non poter acquistare nulla di piacevole o gratificante.
Molti miei amici imprenditori, già mi stanno confessando difficoltà sempre più evidenti ad avere regolari approvvigionamenti o periodicità “rispettata” coi loro soliti grossisti.
Ormai la scusa è sempre la stessa : guerra russo ucraina, problemi sanitari in Cina, difficoltà di trasporto e logistica nei maggiori porti mondiali (Shanghai e Ningbo su tutti).
È così i prezzi aumentano, la merce non gira, i soldi stagnano e le borse finanziarie di tutta la Terra, languono e perdono fior di miliardi di dollari.
Vi ricordate quando vi dissi, in un post di qualche anno fa, che la varietà e la scelta che abbiamo ancora a tutt’oggi, nonostante tutto, ce la potremo scordare ?
Che a breve avremo “un tipo di mela, un tipo di pera, un tipo di uva, in tipo di maglietta e di calzoni? Una sola auto e un solo tipo di alloggio ?”, ecco bravi, ci stiamo arrivando a tappe forzate.
La scarsità di prodotti è intimamente legata alla mancanza sul mercato delle materie prime principali : in primis rame, ferro, acciaio.
Ma la crisi riguarda anche : mais, caffè, frumento e soia.
Per concludersi con i veri e propri settori lavorativi collegati come: legname, semiconduttori, plastica e cartone per imballaggi.
E hai voglia a tirare su la serranda, se piano, piano dopo i clienti, stanno facendoti sparire pure i fornitori e la merce.
Unica strada a questo punto è il ritorno all’economia di “scambio”, quella che caratterizzò gli albori dell’umanità.
“Io do una cosa a te, e tu mi dai una cosa a me!”.
Ci sarà solo da stabilire cosa cambiare con le professioniste del sesso, con hostess e gigolò, perché in quella circostanza, la cosa sarà veramente “dura” (in tutti i sensi).

Il quarto buco.

È un dato di fatto.
Ad oggi la quarta dose, per ora solo raccomandata agli italiani “volenterosi, responsabili e concertativi”, si sta rivelando un autentico fallimento.
«A milioni stanno per ora declinando l’invito. In un mese e mezzo sono state somministrate infatti soltanto 71 mila dosi. Un vero e proprio flop!», come ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, la fondazione che fornisce al governo italiano dati e strategie in merito alla pandemia.
Si tratta di un esito «alimentato dal senso di diffidenza per il nuovo richiamo».
Per questo motivo la seconda dose booster, alimentata anche dalla fuga di molti cittadini dalla terza, procrastinata finora o rifiutata del tutto, «non può essere affidata esclusivamente all’adesione volontaria, ma richiede strategie di chiamata attiva!», ha affermato Cartabellotta, lasciando intendere l’apertura verso già provate forme di obbligo vaccinale per aumentare le somministrazioni.
Si torna anche in questo caso a fregarsene bellamente dei diritti individuali alla persona ed alla salute, da parte di questi pseudo scienziati al servizio di Big Pharma.
Per il momento, quindi dall’esito della campagna vaccinale, emerge chiaramente la reticenza dei cittadini a sottoporsi a un nuovo ciclo.
Una realtà che percorre il Paese da nord a sud.
In Campania, dove si è scelto di non ricorrere alle prenotazioni, si sono presentate la miseria di 164 persone, su una platea di 300.000 soggetti vaccinabili.
In Lombardia, invece le prenotazioni ammontano a circa 11.000, su un totale di 830.000 interessati.
Numeri leggermente migliori, certo, ma pur sempre meno di un cittadino su 80.
Qualcuno sostiene che gli italiani si siano finalmente svegliati.
Qualcun altro, invece, pensa che gli italiani correranno come sempre a farsi la quarta dose, a ridosso della  scadenza del loro Green Pass.
Entrambe le ipotesi soffrono, a mio avviso della mancata considerazione della più pura e semplice ragione, del clamoroso flop della quarta dose, ossia che la gente non ha più paura del Covid !!!
La paura della morte evocata dalla guerra, sta fatalmente assorbendo la paura di morire di Covid.
È non servirà neanche fargli assumere la periodicità del vaccino antinfluenzale, o un altro nome, perché gli effetti avversi dei primi buchi, sono ormai impietosamente sotto gli occhi di tutti.
Questo pericolosissimo “bug” nell’agenda mondialista, non ci voleva proprio, perché con ripetizioni, facsimili e repliche di provvedimenti già adottati e di fatto dimostratisi inutili, rischia ancor di più di svegliare nuovi dormienti.
Sempre più incazzati !!!

Perché la guerra potrebbe venire anche da noi.

Da studente, quando leggevo delle bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki, ero sicuro di una cosa : che non ci sarebbe mai stata una terza guerra mondiale, perché sarebbe coincisa con la fine del genere umano.
Quindi sentire Steve Bannon, braccio destro del tycoon, Donald Trump, ai microfoni di Zona Bianca, affermare senza dubbi, che ci stiamo avviando verso un momento buio della storia, dove nessuno sarà escluso da un eventuale allargamento del conflitto ucraino, francamente qualche brivido freddo me lo ha provocato.
“Ci stiamo avviando a una crisi finanziaria mondiale che porterà a una guerra globale : è chiaro come il sole.
E l’orrore che abbiamo visto in Ucraina, verrà anche in Italia !!!”.
La guerra è imprevedibile, ha proseguito lo statunitense, e tutti “stiamo giocando con il fuoco”.
Perché si sta tollerando (anzi incoraggiando), che una disputa regionale, con il gioco delle alleanze internazionali e delle sanzioni, si trasformi in un conflitto mondiale dai risvolti sociali ed economici imprevedibili.
In effetti ciò che di più dovrebbe spaventarci, non è morire per lo scoppio di una bomba o per il deflagrare di un ordigno, visto che in quei casi non avremmo neanche il tempo di affidarci al Padreterno con un Padre Nostro, ma i coprifuoco, la mancanza di riscaldamento e di energia elettrica, di acqua, di cibo, di libertà, che potrebbero durare mesi, se non anni.
Le prove fatte col Covid19, nel biennio appena passato, sembrerebbero una passeggiata di salute.
La città cinese di Shanghai, dove dal 28 marzo vige un coprifuoco serratissimo, la popolazione (25 milioni di abitanti) è esasperata da chiusure che sembrano non finire mai e la rabbia monta sempre di più.
In alcuni video, ripresi con i telefonini, si assistono ad urla delle persone chiuse in casa e folla che vorrebbe uscire per andare a comprare il cibo, poiché non si può lasciare la casa nemmeno per fare la spesa di ogni giorno.
E tra l’altro nei negozi scarseggia tutto, per la mancanza di approvvigionamenti.
Questa è la vera guerra, non la eventuale (quanto improbabile) distruzione o bombardamento di San Pietro o del Colosseo; il fatto di vedersi cambiata la vita, come la conducevamo fino a poco tempo fa, in un’esistenza da inferno.
E l’Italia purtroppo è in cima alla lista dei Paesi da ridimensionare e spianare, grazie ad una classe politica e dirigenziale impreparata, non appoggiata da consenso popolare, ed arroccata su posizioni di privilegio assoluto.
Noi al freddo … loro al caldo.
Noi senza benzina … loro con le auto di stato.
Noi senza cibo … loro nei grassi banchetti di rappresentanza.
E gli esempi potrebbero continuare all’infinito.