
Da giovedì ufficialmente decade in Italia la pratica di dare al nascituro il solo cognome del padre.
L’ iter che ha portato alla decisione della Corte Costituzionale, è cominciato nel 2010, con il ricorso di una coppia della Basilicata : “Siamo commossi e consapevoli di avere scritto una pagina storica”.
Una sentenza dall’importanza enorme, perché stravolge tutte le regole anagrafiche finora seguite, e perché pone la madre e il padre sullo stesso piano, nella libertà di scelta.
In pratica ogni coppia potrà dare al figlio il cognome che preferisce, quello del padre o quello della madre.
E sin qui, poteva essere tutto sommato un buon provvedimento, per la parità di genere, per il diritto di libertà ed un riconoscimento formale della stessa importanza dei genitori nella crescita e nella formazione del bambino.
Ma la pronuncia stabilisce inoltre, è qui casca l’asino, con il possibile macello e casino che ne seguirà in seguito, che : “Nel caso in cui non c’è accordo nella coppia, ai bambini sarà dato il cognome di entrambi i genitori”, ossia una vera rivoluzione !!!
Pertanto potremmo avere bimbi con 2 cognomi, altri con 4, altri ancora con 8, in una progressione geometrica che mette spavento fin da subito.
Il figlio maschio di Aldo “Coglio” e Olga “Nazzo”, difficilmente farà l’accoppiata dei cognomi, ma si potrebbero intersecare comunque cognomi comuni, che formeranno pensieri completi nell’assemblaggio finale, del tipo :
Aldo “Molti” con Eva “Nemici” ed Enzo “Molto” e Franca “Onore”.
Ma gli esempi potrebbero andare avanti all’infinito.
È possibile che alla terza generazione manderanno affanculo gli ideatori di questa ennesima “Italianata”, e di chi l’ha sentenziata con tanta soddisfazione.
Avremo moduli anagrafici di 10-15 pagine, carte di identità spesse come le pagine gialle, citofoni che non riusciranno più a contenere la sfilza di nomi e cognomi, battesimi che dureranno ore.
Anche le ricerche araldiche subiranno un contraccolpo ed anche i titoli nobiliari verranno stravolti in poco tempo.
Ci saranno Principi, Conti e Marchesi nella stessa persona, ma anche nel caso dei poveracci, nullatenenti col cognome altisonante di due o tre lemmi.
Io mi sarei chiamato “Vittorio Baglioni Ubaldini” e tutto sommato avrei fatto la mia porca figura, ma quel poveretto che ha madre “Bue” e papà “Asinello”, dove deve andare a nascondersi ???