Emmanuel Goldstein

Costui che veniva raffigurato con frangia e baffetti mozzi, era il nemico supremo di tutto il continente Oceania, nel romanzo “1984” di George Orwell.
Contro la sua immagine, il popolo furioso attuava una pratica collettiva, detta dei “due minuti d’odio”, che consisteva nel riunirsi “spontaneo” degli astanti, sui posti di lavoro, negli incontri di partito, ovunque era possibile e, al segnale emesso da altoparlanti, dinanzi a un teleschermo che proiettava immagini del nemico supremo, iniziare a dare in escandescenze, ad inveire contro “Goldstein” e si arrivava a lanciare oggetti contro il teleschermo, imprecando, colti da implacabile rabbia, sotto lo stretto controllo di incaricati del partito.
Chiunque manifestava segnali di eterodossia, o perfino micro-espressioni facciali, non consone al contesto, veniva subito considerato come un possibile traditore, dalle spie mischiate nel pubblico.
In realtà “Goldstein” rappresentava una valvola di sfogo dell’aggressività dei cittadini, e un modo per individuare un “capro espiatorio” da demonizzare, addossandogli la colpa delle difficoltà della vita quotidiana.
Oggi le vittime sacrificali preferite dal popolo e additate dal Grande Fratello come responsabili del fallimento Italia, sono i “NoVax”.
Coloro che per ironia della sorte, pur essendo sani ed in buona salute, testata da tamponi e vita ormai “eremitica”, solitaria e isolata dal mondo, sono additati come gli unici e soli “untori” del Covid19.
Ed anche per loro, è ormai d’uopo, il rito dei “minuti d’odio”, pure se sarebbe più calzante parlare di ore d’odio, anzi di giorni, di mesi d’odio.
Perché l’infamia ai NoVax, ormai, è uno sport nazionale, con tanto di campioni e primatisti mondiali, tanto nei politici, che nei medici, che negli esperti di informazione.
Per il potere avere un nemico da agitare alla folla, e con il quale sobillarla, è stata sempre una carta vincente.
Mettere un simulacro tra loro e il popolo, li ha sempre preservati da rivoluzioni e teste mozzate, per troppa esposizione, dopo l’insegnamento della presa della Bastiglia e il Terrore francese. Ormai è del tutto evidente che la sanità a questo punto non c’entra nulla, se è sufficiente non essere consoni al sentire comune, per venire considerati come autentici terroristi e attentatori, come in 1984 di Orwell, venivano valutati gli appartenenti alla “Confraternita”. Speriamo soltanto di non avere a che fare presto, anche con la “Psicopolizia”, perché nel romanzo non era noto a nessuno cosa venisse fatto alle persone catturate dagli agenti. Veniva soltanto detto che le persone sparivano semplicemente, e sempre di notte. Si arrivava a negare l’esistenza stessa della tale persona, a cui viene applicata una vera e propria damnatio memoriae,  eliminandone ogni riferimento anche in registri e documenti ufficiali, ossia qualsiasi prova che potesse oggettivamente dimostrare che il dissidente fosse mai esistito. Più che un auspicio ormai è un’autentica speranza !