“Vorrei evitare la procedura d’infrazione all’Italia verso cui ci stiamo muovendo lentamente ma sistematicamente” – ha affermato il commissario francese Moscovici -, “anche perché è irragionevole una crisi tra l’Ue e l’Italia, ma non posso accettare nessun tipo di ricatto !”. E con queste parole che sono una minaccia (nemmeno tanto velata) si chiude il primo round tra Commissione UE e Governo Conte, Di Maio, Salvini, che promettono un confronto democratico con i dinosauri europei, ma confermano la validità dell’impianto della loro manovra economica. Provvedimenti per la verità un pò estemporanei e frutto di promesse politiche fatte durante l’ultima campagna elettorale. E che ripresentano un dubbio vecchio come il cucco : “Meglio un uovo oggi o una gallina domani ?”. Perchè le politiche di spesa (leggi reddito di cittadinanza e Fornero) sono l’uovo di oggi, mentre gli investimenti sulla produzione e le riduzioni del carico fiscale alle imprese rappresentano la gallina di domani. Un tempo, e parliamo ormai dell’altro secolo, quando a scuola si veniva bocciati si veniva mortificati da tutta la famiglia e non c’erano giusitificazioni valide che tenevano. Oggi invece, ed anche questo è un segno dei tempi, fioccano (e fioccheranno) scusanti, discolpe, scuse. Perchè in Italia siamo maestri nel secondo tempo, nel correggere il tiro in corsa. E la mia paura è che la correzione vanifichi del tutto quanto di buono si ipotizzava – e sperava – con questo Governo del cambiamento. Perchè anche la Grecia era convinta a Gennaio del 2015, che Tsipras rappresentasse il nuovo, la salvezza del popolo ellenico ridotto alla frutta. Per rendersi conto poi a Settembre dello stesso anno, con il secondo Governo sempre Tsipras, che nulla era diverso e che anzi tutto era rimasto uguale se non peggio. L’Europa sa benissimo che ci tiene per le p…… e che i nostri politici di giorno ragliano e di notte belano (come diceva un detto popolare). L’esempio ci viene pure dalla Bolkestein o da tutti quei trattati capestro, che sui mezzi di informazione italiani o nei comizi elettorali, si contestano anche duramente, eppoi per timore di infrazioni o sanzioni comunitarie si continuano ad applicare ed eseguire “senza mostrare i muscoli” come auspicato ieri mattina da Stefano Bonaccini (Presidente PD della Conferenza delle Regioni) al colloquio con il Ministro del Turismo Centinaio per gli stabilimenti balneari.